Il dietista non è uno specialista che si occupa solo di compilare diete a persone obese o con problemi di soprappeso, ma è soprattutto uno specialista che ha la responsabilità di prevenire malattie, guidare ed educare le persone sulla adeguata e corretta maniera di alimentarsi e di migliorare le condizione di salute di chi è ammalato.
In Italia manca ancora la cultura del benessere e della sana alimentazione, e alla nutrizione non si attribuisce ancora valore che realmente possiede, nè all’interno della popolazione nè all’interno dei team medici.
Difficilmente vedremo il medico generale o specialista raccomandare una consulenza dal dietista ai suoi pazienti, perchè si basano principalmente sulle terapie farmacologiche, senza considerare che nel 70% delle malattie l’intervento dell’alimentazione è la chiave per il miglioramento del paziente. Ad esempio, una persona che soffre di dislipidemia (aumento di colesterolo e trigliceridi nel sangue), anche se assume tutti i giorni i farmaci raccomandati dal medico ma continua a mangiare ciò che vuole e non pratica alcun tipo di sport o attività fisica, difficilmente vedrà significativi miglioramenti.
Un altro esempio potrebbe essere il caso di una persona a cui il medico ha diagnosticato una ipertensione. Il medico Internista o il Cardiologo sicuramente prescriveranno farmaci anti–ipertensione, ma raramente consigliano una consulenza dal dietista. Di conseguenza l’iperteso non saprà cosa è meglio mangiare per il suo stato di salute, consumando magari più sale (sodio) di quello che dovrebbe.
Nelle successive visite di controllo, il medico non osserverà miglioramente significativi dei livelli di pressione arteriosa, e penserà che il paziente non ha assunto nella maniera adeguata. Ma la realtà è che, se il paziente non controlla i livelli di sodio nell’alimentazione e non comincia una adeguata attività fisica, sarà difficile far tornare i livelli della pressione arteriosa normali. Ancor più grave può essere l’esempio di un paziente che oltre all’ipertensione soffre di diabete, obesità e/o sovrappeso, perchè i fattori di rischio in queste delicate situazioni aumentano.
Nelle cliniche Italiane raramente si inconteranno dietisti che visitano ogni paziente per adeguare i pasti secondo la patologia e il fabbisogno di ciascuno. Si somministrano pasti più o meno simili, poco controllati nutrizionalmente. Questo mostra la poca importanza che si dedica alla Nutrizione come scienza medica.
A livello mondiale si è stabilita ormai l’importanza di avere un team medico più vario, e sono finiti i tempi in cui la figura del medico di famiglia ricopriva ogni ruolo della medicina.
Dedicare attenzione e valutare con precisione la salute del paziente con un team medico multidisciplinare rende i maggiori risultati per il suo miglioramento e gli errori nella diagnosi e nella terapia diminuiscono notevolmente.
Il dietista deve quindi necessariamente essere incluso all’interno del team medico, nelle riviste mediche, nelle discussioni di un caso clinico, specialmente quando devono essere prese importanti decisioni sulle terapie farmacologiche e alimentari dei pazienti, nelle terapie di nutrizione enterale e parenterale o nelle terapie nutrizionali domiciliari.
Malattie più frequenti che devono essere seguite da un Dietista
- Diabete Mellitus
- Diabete Gestazionale
- Ipertensione Arteriosa
- Cardiopatia
- Dislipidemia
- Obesità
- Sovrappeso
- Sindrome Metabolica
- Cancro
- AIDS
- Anoressia
- Bulimia
- Malnutrizione
- Gastrite
- Morbo di Crohn
- Polipi Intestinali
- Intolleranze Alimentari
- Stitichezza
- Diarrea
- Sindrome di colon irritabile
- Ulcera gastrica
- Malattie dal fegato: cirrosi epatica.
- Osteoporosi, artrosi
- Orticaria
- Gotta
- Problemi di metabolismo
- Insufficienza renale
- Insufficienza respiratoria